Il turismo enogastronomico è un nuovo modo di viaggiare che sta conquistando un numero sempre crescente di appassionati, alla ricerca di sapori e di tradizioni autentiche. In questo contesto, infatti, il cibo assume un ruolo nuovo, diventando il medium di un territorio, di una cultura e dei valori legati alla terra ed alle proprie radici.
I tour enogastronomici, nel nostro Paese, sono all’incirca tanti quanti sono le località e le mille combinazioni possibili che possono collegarli, visto l’enorme patrimonio di prodotti tipici che offre la terra, di ricette regionali.
Proprio per tutti questi aspetti possiamo asserire che siamo il paese ideale per il turismo enogastronomico che è sempre in crescita e i numeri lo possono confermare. Ecco il motivo anche del sorgere di molti agriturismi e di percorsi ad hoc creati secondo una certa logica nel far apprezzare la propria terra a tutti coloro che vi si recano per scoprire gusti e sapori sempre nuovi.
Il turismo enogastronomico vale cinque miliardi e si conferma, anno dopo anno, il vero motore della vacanza Made in Italy che è l’unica nel mondo a poter offrire ben 176 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4396 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 477 i vini DOC. Ma cosa vuol dire organizzare, segnalare e promuovere itinerari enogastronomici? Organizzare, vuol dire individuare uno o più temi enogastronomici che motivino la visita all’itinerario; occorre tracciare il percorso del tour secondo le località che esprimono profondamente la ragione dei temi scelti; individuare lungo l’itinerario i punti più importanti di tradizione enogastronomica e tutti i servizi di assistenza al fenomeno enogastronomico che possono aiutarne il migliore utilizzo.
Segnalare e promuovere, significa dare definizione e visibilità ai tour enogastronomici, in modo che emergano nella propria forma organizzata rispetto agli altri mille possibili itinerari spontanei che qualsiasi turista può effettuare per conto proprio, quindi apporre cartelli che indichino la presenza di aziende agricole, di rivenditori di prodotti tipici e i luoghi di conservazione del patrimonio cultural cui i tour enogastronomici fanno riferimento e chiaramente il percorso da seguire. Un esempio concreto di itinerari enogastronomici finalizzati a sostenere questo fenomeno turistico sono le strade del vino, e le strade del gusto e dei sapori.
Il turismo enogastronomico prende sempre più piede anche perché sono cambiate le abitudini del turista, il quale non dedica più tanto tempo alla vacanza come una volta, soprattutto per un discorso economico, in questo modo l’amante del viaggiare potrà regalarsi anche una semplice gita fuori porta in occasione di determinati eventi enogastronomici che ormai sono onnipresenti nelle varie località della nostra penisola durante tutto l’anno. È consigliabile effettuare questi tour durante il periodo primaverile e autunnale, i paesaggi regalano colori stupendi e le prelibatezze che si possono assaporare hanno delle proprietà organolettiche che inebriano anima e corpo. Molti sono i tour enogastronomici in agriturismi che permettono gite a cavallo per immergersi meglio nella natura e scoprire anche quello che molti definiscono “turismo rurale“.
Il turismo enogastronomico, dunque, mira a valorizzare un determinato luogo, territorio, caratterizzato da profumi, sapori e colori unici nel suo genere. Ogni itinerario è diverso dall’altro, proprio per la diversità e la varietà che ci regala il nostro paese. Ogni regione, ogni provincia, ogni piccolo borgo ha qualcosa da raccontare e lo fa attraverso i propri prodotti locali, per permettere ai più curiosi di capire cosa c’è dietro tanta dedizione per la coltura della terra e per meravigliarsi ancora alla vista di una bella forma di formaggio, o all’assaggio di un buon bicchiere di vino.