Il Primo Maggio all’insegna della gastronomia, ecco come si festeggia la festa dei lavoratori a Teramo, tra degustazioni e assaggi del piatto” simbolo” della cucina teramana con lenticchie, ceci, fagioli, fave, piselli, farro e molto altro ancora…E guai a chiamarlo “minestrone”.
Le Virtù, piatto unico della cucina teramana, sono molto di più: per storia, tradizione, metodo di preparazione.
Come ogni anno vengono cucinate per la festa del primo Maggio, data da sempre considerata “spartiacque” tra i rigori dell’inverno ormai concluso e l’arrivo della primavera.
Particolare l’origine della pietanza, legata alla sapiente “virtù” delle cuoche teramane nell’unire in un solo piatto ingredenti tipicamente invernali, conservati con cura nelle madie durante la stagione fredda, assieme alle primizie primaverili.
Il termine sta anche a sottolineare la qualità di questa ricetta, fatta con i prodotti più preziosi, “virtuosi” appunto, offerti dalla natura: ortaggi freschi, erbe di stagione, legumi secchi e pasta.
Per gustare un buon piatto di “virtù”, basta recarsi il primo maggio nei ristoranti della città e della provincia teramana.
Quest’anno, da non perdere, nel centro storico di Teramo, “Le Virtù teramane fatte ad Art”, ricco programma di assaggi proposto dai ristoranti aderenti all’ “Associazione dei Ristoratori Teramani dentro le Mura”.
L’appuntamento è per il primo e il 2 Maggio, con “replica” il 15 e 16 Maggio.
Per info su ristoranti e prezzi:
www.arteramo.it
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